Sabato 7 settembre, durante il Pontificale di apertura del nuovo anno pastorale, tre seminaristi sono stati ammessi tra i Candidati al Diaconato e al Presbiterato.
«L’opera di Dio si compie in Gesù e Gesù entra nella storia umana come la voce amica che chiama alla sequela. La salvezza che Dio opera in Gesù non è in primo luogo un evento cosmico, ma una comunione, una relazione personale, cioè la vocazione. Sono qui davanti a noi uomini di fede che si fanno avanti per dichiarare che intendono la loro vita come risposta al Signore che li chiama, per servire la Chiesa e il popolo cristiano al quale saranno destinati con l’ordinazione diaconale o presbiterale. Noi facciamo festa e ci congratuliamo per il passo che compiono, ma facciamo festa perché sono docili, sono servi, non eroi, non perché sono protagonisti, ma giovani nature libere che si fanno avanti perché vogliono rispondere alla vocazione con cui il Signore li chiama a uno a uno compiendo quell’opera di salvezza che in Gesù si rivela sempre a livello personale»
Queste le parole dell’Arcivescovo rivolte agli Ammittendi tra i Candidati al Diaconato e al Presbiterato e al Diaconato permanente durante il Pontificale di apertura nell’anno pastorale 2024-2025, nel Duomo di Milano.
Durante la celebrazione tre seminaristi sono stati chiamati a dire il loro primo “Eccomi”. Per la prima volta sono stati chiamati ad assumere pubblicamente il loro impegno nella formazione verso gli Ordini sacri.