Copertina-SC-4-2020

Sommari:

ERMENEGILDO CONTI, Tecnologia e corpo umano. Uno sguardo sulla condizione attuale, 511-536

L’articolo indaga i rapporti tra tecnologia e corpo umano tenendo conto dicome il contesto socioculturale ne descriva e condizioni il costituirsi, sia lasciandosiinfluenzare dalle innovazioni, sia spingendo per ulteriori passi inavanti. I rapporti tra tecnologia e corpo si caratterizzano per due tendenze fondamentali contrapposte: una spinta a considerare irrilevante il corpo e un
incentivo a intrecciarlo con la tecnologia fino a prospettare l’ibrido come esito finale, presente e futuro. Ne deriva una duplice considerazione del corpo, sminuito perché ritenuto un supporto intercambiabile o esaltato perché inserito a pieno titolo in una realtà totalmente materiale; al fondo di una simile visione stanno impostazioni culturali e filosofiche monistiche (materialista) o radicalmente dualiste.

The article investigates the relationship between technology and the human body bearing in mind how the sociocultural context has a bearing on this relationship, both in its allowing itself to be influenced by innovations and in its ever pushing towards new horizons. The interrelations between technology and the body are characterized by two contrasting fundamental tendencies: on the one hand a push towards the consideration of the body as irrelevant yet at the same time with an incentive to weave it together with technology to the point of proposing a hybrid as a final outcome, present and future. Such thinking produces a twofold consideration of the body, undermined because considered an interchangeable prop or exalted due to its being fully inserted into a completely physical reality; at the basis of such a view stand the monist (materialistic) or radically dualist philosophical and cultural frameworks.

NORBERTO VALLI, La santa messa nella vigilia di Natale secondo il rito ambrosiano, 537-571

Il contributo intende considerare analiticamente i testi della solenne liturgia vigiliare del Natale, che nel rito ambrosiano costituisce la prima delle sante messe natalizie. Dopo una presentazione delle fonti, l’attuale ordinamento viene analizzato nelle sue diverse componenti: i riti lucernali, che comprendono l’inno attribuito a sant’Ambrogio, le quattro letture veterotestamentarie, con salmelli e orazioni, le due letture neotestamentarie e la liturgia eucaristica con il cantico conclusivo del Magnificat. Tale ricchezza rituale è riconsegnata a una sapiente regia celebrativa.

This article analytically considers the texts for the liturgy of the Solemn Christmas Vigil. Which in the Ambrosian Rite constitutes the first of the holy masses for Christmas. After a presentation of the sources, the actual order is analyzed in its various components: the lucernali rites, which include a hymn attributed to Saint Ambrose, the four Old Testament readings, with psalm verses and prayers, the two New Testament readings and the Liturgy of the Eucharist with the Magnificat as the concluding canticle. Such ritual wealth is entrusted to a discerning celebratory orchestration.

EGIDIO GIULIANI, Il contributo di Tommaso d’Aquino alla dottrina della legge morale naturale, 573-598

La questione circa l’esistenza ed il ruolo di una legge morale naturale è molto dibattuta nella storia della teologia (e filosofia) morale fondamentale. Può essere utile indagarla a partire da una delle sue tappe più rilevanti, quella rappresentata dalla riflessione teorica di Tommaso d’Aquino. Egli fruisce della grande tradizione precedente, impostando una dottrina della legge naturale che, sfuggendo ad una lettura di carattere cosmologico (propria dei giuristi antichi, medievali e – poi – moderni) approda ad una lettura originale di carattere antropologico, fondata sul rapporto fra natura e ragione. Purtroppo però la tradizione filosofica e teologica successiva, anche in ambito cattolico, non sempre ha saputo riprodurre la visione equilibrata di un maestro pur tanto celebrato.

The issue of Moral Natural Law is one of the most important matters regarding fundamental Moral Theology (and Philosophy). It could be worthwhile for us to try and approach the matter, according to the results of the research of Thomas Aquinas, one of the most important in the history of Moral Theology. Aquinas, according to the ancient tradition of moral thinking, provides a vision of Natural Law which avoids the risks of a purely cosmological interpretation (typical of ancient, medieval and modern jurists) and expresses a clear anthropological view, established upon the relationship between nature and reason. Unfortunately, the tradition of moral thinking which followed (eventhe Catholic one) has not always been worthy of so great a master.

MASSIMILIANO SCANDROGLIO, Fatti o finzioni? (II) Storia e storiografie dell’Antico Testamento, 599-631

In un precedente contributo abbiamo avviato una riflessione sul modo biblico di fare storia, concentrandoci sulla storiografia deuteronomista; forse la più significativa, o comunque quella più consistente dal punto di vista del materiale letterario ad essa riconducibile. Ora tale studio procede, prendendo in considerazione le restanti: quella dei libri delle Cronache, di Esdra e Neemia, e dei Maccabei. L’articolo si conclude rilevando come “fare storia” per la Bibbia – secondo le modalità proprie – sia sempre un atto teologico: cioè, raccontando il proprio passato, interpretato come storia di salvezza, il popolo d’Israele lo riconosce contesto affidabile di rivelazione dell’unico vero Dio.

In a previous contribution we began a reflection on the biblical way of doing history, concentrating on the Deuteronomistic historiography; perhaps the most significant, or at least the most substantial from the point of view of the literary material which therein finds its roots. Proceeding in our research we will take into consideration that which remains: the books of Chronicles, Ezra, Nehemiah and Maccabees. The article concludes by revealing how “doing history” for the Bible – according to the specific procedures – is always a theological act: that is, in telling the story of its own past, interpreted as story of salvation, the people of Israel recognize it as the trustworthy context of the revelation of the one true God.

STEFANO GUARINELLI, Il prete abusatore. (II) Nel labirinto dei simboli, 633-659

Dopo avere ricondotto in un precedente contributo la relazione di abuso a una relazione cosiddetta di oggetto-Sé trasmutante, nel presente articolo si prova a ricostruire, con il ricorso ad alcuni casi clinici, il percorso spesso tortuoso e macchinoso dei simboli che rendono un oggetto (un altro) un oggetto-Sé. I simboli, in questo caso, sono caratteristiche che, in modo non necessariamente convenzionale, rimandano a un’esperienza che viene assolutizzata e che va illusoriamente a «riparare» una mancanza o un difetto soggettivi, non necessariamente consapevoli. Per questa ragione la requisizione del simbolo equivale alla requisizione di quell’esperienza, con l’illusione di poterla rendere permanente.

Having already conducted in a previous contribution the relationship of abuse to a relationship of so called object-Self transmutation, in this article we will try a reconstruct, with the aid of some clinical cases, the often tortuous and winding path of symbols that render the object (another) an object- Self. The symbols, in this case, are characteristics which, in a non necessarily
conventional manner, make reference to an experience which is absolutized and which illusorily «fixes» a failing or defect, non necessarily consciously. For this reason the requisition of the symbol equates to the requisition of that experience, with the illusion of being able to render it permanent.