«Portali» è la nuova rubrica realizzata da alcuni seminaristi del Biennio che, condividendo la passione per l’arte, ogni lunedì propongono l’opera commentata di un grande artista per introdursi – come da un portale – alle Letture della nuova settimana, secondo una prospettiva originale e inedita.
Opere della settimana:
Banchetto nuziale, Bruegel il Vecchio, 1568, olio su tavola
Commento:
Nella seconda domenica dopo l’Epifania ascoltiamo dal Vangelo il miracolo della seconda moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Le folle, venendo a sapere dove si trovava Gesù, accorrono e lui, commosso, trascorre la giornata a guarire i malati. Venuta la sera Gesù non vuole congedare le folle a digiuno. Il cibo però scarseggia: sette pani e qualche pesciolino. Ma è sufficiente portarli a lui e questi bastano a sfamare tutti.
Il pasto che Gesù imbandisce è un’immagine del banchetto celeste preparato da lui stesso per noi: compito del Messia, infatti, è assicurare il pane al suo popolo. Qui però il verbo ‘congedare’ è quello che nel Vangelo viene anche usato per indicare il divorzio: da questo possiamo intuire come il banchetto celeste è un banchetto nuziale. Gesù non vuole congedarci, non vuole divorziare da noi ma desidera saziarci con il suo cibo, cioè con il suo amore che va fino alla fine, fino alla croce. Gesù prende il pane, lo benedice, lo spezza e lo offre a tutti, e fa lo stesso con noi. Ci prende – ci sceglie – ci benedice affermando che siamo i figli amati e infine ci introduce nella libertà del dono di noi stessi perché spezzando/condividendo la nostra vita possiamo essere cibo gli uni per gli altri, essere strumenti vivi del suo amore infinito. Dio non misura il suo amore col bilancino: la sua Misericordia è un’abbondanza infinita, per ciascuno dei suoi figli.