Si avvicina ormai la festa di Pentecoste, che ricorre proprio cinquanta giorni dopo la Pasqua. Gli Atti degli Apostoli ci ricordano che questi “si trovavano tutti insieme nello stesso luogo ” (da “Les Très Riches Heures du duc de Berry ”, fratelli Limbourg, 1412 - 1416, miniatura, Musée Condé, Chantilly)
Gli artisti ambientano la scena in quello che pare proprio l’interno di una cattedrale gotica. Ci sono uomini e donne. In effetti, la Scrittura non definisce precisamente chi si trovava nel luogo dove lo Spirito discende in forma di “lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro ” (At 2, 3). In realtà, si legge sempre questo passo in relazione ad At 1, 14 (“Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui ”).
Ecco spiegato perché nell’opera sono rappresentati diversi personaggi oltre agli Undici. La colomba dello Spirito santo è la fonte luminosa all’interno della scena. Interessante notare che, a ben guardare, la luce colpisce solo gli uomini e le donne in preghiera, non le pareti di fondo, non le statue… Dopo la discesa dello Spirito i discepoli escono e vanno ad annunciare la “buona notizia” a tutte le nazioni. La spinta missionaria della Chiesa comincia dalla Pentecoste.
Chiudiamo l’anno con quest’opera. Abbiamo incontrato lungo il nostro percorso artisti, tecniche e stili molto differenti. Ogni autore ha tentato di rappresentare in maniera personale la propria visione di alcuni momenti della vita di Cristo. A sua volta ogni opera ha parlato a noi in maniera singolare della fede dell’autore e della vita di Cristo. Ci pare significativo concludere lasciando la parola a santa Teresa di Lisieux che scriveva: “debbo alle belle immagini […] una delle gioie più dolci e delle impressioni più forti che mi abbiano incitata a praticare la virtù ” (in “Storia di un’anima”).
Luca, Pietro, Gianluca, Gabriele