Eccoci giunti in Galilea sulle rive del suo mare. Facendo visita ai luoghi che ricordano l’inizio del ministero di Gesù e il suo svolgersi tra la quotidianità semplice della gente di Magdala, Tabgha, il monte delle Beatitudini, Cafarnao, il pensiero non può che fermarsi su quel primo momento, su quella Chiamata.
In questo ameno paesaggio lacustre si svela la straordinaria volontà di relazione di Dio con l’uomo. Una relazione che parte da uno sguardo capace di far cambiare il ritmo alla propria vita. Uno sguardo amorevole, di conoscenza profonda e di stima che oltrepassa la meschinità e la debolezza della persona; sguardo che sa coglierne il valore e il desiderio profondo che la anima. Solo sentendosi conosciuti così il cuore arde e si rende disponibile ad una decisione coraggiosa capace di prendere il largo. In questo sguardo il cuore desideroso del discepolo corrisponde acquietandosi. Di fronte a questo lago e su queste strade anche noi seminaristi chiedamo la Grazia dell’incontro rinnovato con questo sguardo; lo sguardo di Gesù che chiama e ci invita a deciderci, a gettare nuovamente le reti di fronte alle difficoltà del cammino, alle incomprensioni o ai fallimenti; sguardo che chiama all’amore speso per gli altri, sguardo certo, colmo di speranza, che ridesta e rinvigorisce verificando il proprio passo.