Noi candidati al Presbiterato per l’Arcidiocesi di Milano abbiamo scelto come motto in vista dell’ordinazione presbiterale del 7 giugno 2025: “Consacrali nella verità” (Gv 17,17).
Questo versetto è tratto dalla “preghiera sacerdotale” di Gesù, la preghiera che il Signore rivolge al Padre la sera prima della sua Passione, mentre è nel Cenacolo con gli apostoli riuniti attorno a Lui. Il Signore prega il Padre per i suoi discepoli e per i futuri credenti, per i cristiani di tutti i tempi e quindi anche per noi oggi.
In questa grande preghiera d’intercessione, il Figlio chiede che i suoi siano consacrati nella verità. Poiché solo Dio è il Santo, ogni santità deriva dalla partecipazione alla sua santità; quindi,
consacrare o santificare (o sacrificare – sacrum facere, rendere sacro, divino) qualcosa o qualcuno consiste nel “toglierlo” dal mondo e consegnarlo al Dio vivente. Conseguentemente la persona (o la cosa) non appartiene più a se stessa, ma viene donata a Dio. Questa diviene totalmente sua per essere messa a disposizione degli altri, di tutti. Inoltre, la verità a cui si riferisce il Signore non è un concetto astratto ma Egli sta parlando di se stesso (Gv 16,4), la Parola vivente di Dio, origine, fondamento e fine ultimo della vita di ogni uomo. Cristo chiede al Padre: “rendili una cosa sola con me, legali a me!”; allo stesso tempo ci chiede di perdere noi stessi («Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà» – Mt 16,25). Quando finalmente osiamo perdere noi stessi per il Signore, sperimentiamo quanto sia vera la promessa racchiusa nella sua parola.
Ogni consacrazione chiede quindi di dare tutta la vita, a Dio, per sempre. Vogliamo allora unirci alla preghiera di Gesù affinché, con il sacramento dell’ordine, anche noi possiamo essere
consacrati e santificati nel suo stesso sacerdozio. Desideriamo essere totalmente di Dio, immersi in Lui, nella Verità. In un’epoca dove il “per sempre” è spesso temuto e allontanato, noi invece vogliamo testimoniare che questa scelta è possibile, e che è stupendo donarsi così ed essere definitivamente suoi! Dinanzi a un mondo che propone “verità” soggettive e che insegue le opinioni, desideriamo annunciare che Gesù Cristo è la Verità da seguire, che ci ama e ci cerca da sempre. Essere discepoli della Verità comporterà inoltre di lottare contro la menzogna che è in noi e nel mondo.
La preghiera di Gesù esprime il nostro desiderio di appartenere in modo nuovo a Lui e così agli altri, «affinché venga il suo Regno». Desideriamo abbandonarci a Lui, ovunque e in qualunque modo Egli voglia servirsi di noi, affinché la vita concreta di ogni giorno, nostra e di ogni uomo che incontreremo, sia pervasa dalla luce di Dio. Possa l’intercessione del Signore accendere e ravvivare questo desiderio anche in ogni cristiano, nei tempi e nei modi che Dio vorrà.
Come immagine abbiamo scelto un dipinto ad olio dell’artista Mike Moyers dal titolo The Lord is My Light. Nel quadro, ispirato a Gv 1, si vede una luce che irrompe dalle tenebre (creazione) e che discendendo sulla terra (incarnazione) illumina tutto intorno andando a formare, con essa, una croce (redenzione). Possiamo chiedere di essere consacrati in Lui proprio perché per primo il Figlio si è unito a noi e ci ha riaperto la strada del Cielo. Questa luce, risplendendo, rischiara e colora l’oscurità: le pennellate rappresentano gli uomini che, più sono lontani da Dio, più sono nelle tenebre, mentre, più si avvicinano alla croce, più risplendono della sua luce. Ci piace l’immagine della croce che risplende nella notte del mondo, della Speranza nuova e definitiva che sorge con la risurrezione di Cristo.
In questo orizzonte, come futuri presbiteri dell’Anno Santo 2025, desideriamo essere segni tangibili di quella speranza che «nasce e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce» (Papa Francesco, Spes non confundit n° 3). Desideriamo essere uomini di Dio capaci di testimoniare con la nostra esistenza che Gesù Cristo è la Verità dell’uomo, è l’unica luce capace di mostrare la Via della Vita; Egli solo è la nostra grande Speranza, perché la comunione con Lui ci strappa dalle tenebre della morte e ci dona la vita eterna, affinché tutti vengano trasformati per diventare veramente “un corpo solo e un’anima sola” con Cristo.