Il punto di partenza del cammino di fede ha la sua origine nel Battesimo. Sulla copertina del numero di novembre di Fiaccolina è rappresentata la scena clou del fumetto dedicato a santa Monica: la conversione al cristianesimo, e dunque il Battesimo, del figlio Agostino la notte di Pasqua del 387.
Il secondo pilastro della vocazione, di cui si parla nelle varie rubriche del numero, è la famiglia e Monica è stata per il figlio colei che lo ha generato anche nella fede. «Fin dalla più tenera infanzia ho succhiato con il latte di mia madre il nome del mio Salvatore» scriverà sant’Agostino nelle sue Confessioni.
La donna, determinata e sensibile, si è trovata da sola a crescere ed educare i figli, in particolare Agostino, che prima di diventare santo ne ha combinate di tutti i colori. Sostenuta dalla preghiera e da una fede incrollabile ha visto cambiare quel «figlio di tante lacrime».
Quante mamme e papà sanno aspettare con pazienza che il loro ragazzo trovi la propria strada, la propria vocazione! E quanti nonni e nonne, con la loro testimonianza e i loro valori, aiutano le famiglie di oggi a crescere, anche nella fede, le nuove generazioni!
Ma attenzione, nella Chiesa è data a tutti, anche a chi non ha potuto vivere la fede nella propria casa, una famiglia ancora più vera, più bella, più grande. Gesù stesso ce lo ricorda: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica» (Lc 8,21).
La rubrica di preghiera invita a riflettere sul fatto che la vocazione non sia un cammino in solitaria; certo, è la risposta che ciascuno, in maniera personalissima, è chiamato a dare, ma è inserita nella nostra storia e in quella delle persone che con noi ne fanno parte.
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