Un cielo azzurro e un’aria frizzantina lo scorso 27 giugno hanno accolto mons. Mario Delpini a “La Montanina”, la casa alpina a Pian dei Resinelli (Lc) che come ogni estate ha ospitato la “Tre giorni chierichetti” organizzata dal Seminario di Milano.
I fortunati che hanno incontrato l’Arcivescovo sono stati i ragazzi del terzo turno, che lo hanno atteso sin dalla prima mattina con la loro gioia contagiosa.
Mons. Delpini è arrivato alle 10 e, dopo aver salutato il variegato gruppo di ministranti ambrosiani e aver ammirato la corona di monti attorno a lui, è entrato nella casa dove lo attendeva una lunga intervista.
Tante le domande preparate dai chierichetti con la supervisione di don Pier Paolo Zannini, altrettante poi le curiosità sorte spontanee nella lunga chiacchierata con l’Arcivescovo, che ha raccontato di quando ha iniziato a fare il chierichetto in quarta elementare e la Messa era in latino, l’origine della sua vocazione e la scelta di entrare in seminario a 16 anni, fino alla decisione del Papa di nominarlo Arcivescovo di Milano. A tal proposito ha detto ai ragazzi: «È un incarico molto bello, perché si incontra tanta gente, si ricevono molti sorrisi e applausi, ma anche qualche critica perché non sempre le cose che dico o faccio vanno bene a tutti». E poi ha aggiunto con il suo solito humor: «Nella storia a tanti vescovi hanno tagliato la testa, spero che non succeda anche a me, ma per ora a Milano il rischio non mi sembra così immediato».
Delpini ha raccontato ai chierichetti che durante le visite pastorali in Diocesi rimane stupefatto dal tanto bene che c’è, «un miracolo che viene da Dio».
Poi alle 11.30 l’Arcivescovo ha presieduto la Messa nella cappellina della Montanina, dedicata alla Madonna dei faggi e nell’omelia ha raccomandato ai ragazzi che «la vita è scegliere perché si ha la luce dentro», che non bisogna attirare sempre l’attenzione su di sé ma «diffondere gioia e far vedere anche agli altri il bene e le bellezze del mondo».
Una delle domande preparate dai chierichetti che l’Arcivescovo ha maggiormente apprezzato è stata quella su come pregare bene. A tal proposito, alla fine della Messa, mons. Delpini ha regalato a tutti un’immaginetta con scritte le tre cose per lui più importanti per la vita e che, se meditate il giovedì di ogni settimana, possono diventare una preghiera.
Si possono riassumere così: la vita è una benedizione, ricordiamoci che Dio ci è Padre e non perdiamo occasione di amare e regalare un sorriso a chi ci sta accanto.
Dopo aver pranzato all’aperto con i chierichetti l’Arcivescovo ha lasciato “La Montanina”, non senza aver firmato autografi e posato per i numerosi selfie.