Dall'ultimo numero di Fiaccola (marzo 2018), pubblichiamo l'editoriale di don Maurizio Zago, padre spirituale del Quadriennio Teologico, che introduce e accompagna a riscoprire, nel nostro comune cammino di "Chiesa delle genti...dalle genti", il senso di una conversione che non è soltanto fatto personale, ma comunitario e con un'aspirazione universale.
«Natanaele gli disse: “Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?”. Filippo gli rispose: “Vieni e vedi”» (Gv 1,46).
Anche in un cuore buono come quello di Natanaele, un israelita in cui non c’era falsità, si annidava il pregiudizio. Sconfiggere il pregiudizio è impresa non da poco. Ci vuole la conversione del cuore e la decisione di “andare a vedere”, cioè incontrare quello che si pensa di conoscere.
Natanaele ha operato una conversione interiore, si è fidato dell’invito dell’amico, è andato e ha incontrato e conosciuto Gesù, ha vinto il suo pregiudizio trovando una luce che neppure immaginava.
Quaresima tempo di conversione, tempo in cui sconfiggere i nostri pregiudizi, accogliendo gli inviti che Dio ci manda, mettendoci in cammino e andando ad incontrare, conoscere.
Il primo che ci indica la via è sempre il Maestro. Ha superato i pregiudizi nei confronti del mondo femminile (domenica della samaritana); ha smascherato i pregiudizi di chi si pensava “figlio di Abramo”, cioè già salvato (domenica di Abramo); non ha avuto paura di schierarsi con gli scartati della società (domenica del cieco nato); ha vinto il nostro pregiudizio nei confronti dell’ineluttabilità della morte (domenica di Lazzaro); ci ha mostrato che si può amare, vincendolo, anche chi ci tradisce e crocifigge mostrandoci così la strada della Vita (la Pasqua).
Dall’Africa, dal Sud America, dall’Oriente può venire qualcosa di buono?
«Se parlano altre lingue in modo più sciolto dell’italiano, se celebrano feste e tradizioni più consuete in altri Paesi che nelle nostre terre, se amano liturgie più animate e festose di quelle abituali nelle nostre chiese, non per questo possono sottrarsi alla responsabilità di offrire il loro contributo per dare volto alla Chiesa che nasce dalle genti per la potenza dello Spirito Santo» (Mons. Delpini, Introduzione al Documento preparatorio del Sinodo minore Chiesa dalle genti, p.7).
Certo, loro non possono sottrarsi alla loro responsabilità ma noi, discepoli del Signore nati e cresciuti in questa terra, siamo disposti a concedere loro lo spazio che lo Spirito ha loro riservato, a convertire il nostro modo di pensare la Chiesa, ad entrare nel movimento di amore e attrazione che la Pasqua del Signore Gesù ha potentemente iniziato dentro il cammino dell’umanità?
«Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me» (Gv 12,32). Ci proponiamo di imparare a riconoscere dentro la storia le tracce di questo amore che ci attrae in un modo inatteso e universale, riunificandoci in un popolo, donandoci pace» (Mons. Delpini, p.8).
Quaresima: un cammino verso la Pasqua non soltanto individuale, quasi che il problema della conversione riguardasse il diventare un po’ più buoni. Il cammino sinodale diocesano, come pure quello della Chiesa universale con il Sinodo dei giovani, chiede di rinnovare con il cuore anche la mente e cogliere l’invito di Dio a lasciarci sorprendere dai segni anche in questo tempo lo Spirito ci invia.
«Animati dai diversi doni dello Spirito, sotto la guida del nostro Arcivescovo, accogliamo dunque il cambiamento in atto come un kairos, tempo favorevole di conversione, per ripensare concretamente il volto della nostra Chiesa ambrosiana, chiamata a incarnare e a mostrare in modo più profondo il suo essere cattolica, universale» (dal Documento preparatorio, p. 21).
Buon cammino di conversione a tutti noi!
don Maurizio Zago
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