Un architetto urbanista, un informatico, un enologo, un contadino peruviano, un cuoco, un (quasi) fisico, un educatore chitarrista, un allevatore di mucche, un (quasi) sociologo, un filosofo, un (quasi) medico, un agronomo, un biologo, due letterati, quattro liceali maturati. Sembra una barzelletta, ma è la quarta teologia! Avete sentito parlare di noi: siamo quelli che hanno ricevuto l’accolitato a novembre. Siamo quelli che avevano tre giorni liberi e sono andati a Palermo, tra la ricchezza e lo splendore della liturgia dorata del Duomo di Monreale, e la commuovente povertà e miseria degli ultimi della periferia del quartiere Brancaccio. Siamo quelli che la giornata di ritiro di avvento l’hanno passata in silenzio e adorazione in un monastero di clausura al mattino, e a spararsi addosso al soft air al pomeriggio. Tante teste, tanti cuori, tanti sentieri diversi, ma una sola direzione. Eccoci, signori, siamo noi! Eccoci, Signore, siamo noi!