Mercoledì 21 settembre alle ore 17.00 l'Arcivescovo alla presenza dei preti del Decanato Villoresi benedirà la prima comunità seminaristica formata da 7 adolescenti.
Grazie alla collaborazione tra il Seminario e il Decanato Villoresi, in una casa di Parabiago sette ragazzi tra i 16 e i 18 anni vivranno in fraternità per una settimana al mese, proseguendo comunque le loro occupazioni abituali in famiglia e a scuola. Monsignor Di Tolve: «Non è un Seminario minore, ma una proposta formativa adeguata ai tempi e radicata sul territorio».
Al termine delle ordinazioni presbiterali dell’11 giugno scorso, il cardinale Angelo Scola ha lanciato una provocazione coraggiosa ai numerosi giovani presenti in Duomo: davanti a una possibile intuizione di consacrazione sacerdotale, anche minima, bisogna fermarsi, prenderla sul serio e trovare persone e luoghi per un serio discernimento.
Da sempre il Seminario, con le sue diversificate proposte, offre ai ragazzi e ai giovani ambrosiani cammini di verifica e di accompagnamento per discernere, in piena libertà, la loro vocazione. Nel solco di questa lunga tradizione si inserisce una nuova iniziativa: la Comunità Seminaristica Adolescenti (Csa), che prenderà avvio il 21 settembre nel Decanato Villoresi, grazie alla collaborazione tra il Seminario e i preti del Decanato.
«La Comunità accoglierà gli adolescenti che, pensando al loro futuro, includono la verifica dell’ipotesi vocazionale in ordine al presbiterato – spiega il rettore del Seminario monsignor Michele Di Tolve -. In un contesto di vita comunitaria, viene proposto un itinerario formativo adeguato all’età, guidato da educatori e organizzato con una residenzialità non continuativa». Il Rettore tiene a precisare che la Csa non ha nulla a che vedere con il Seminario Minore, perché «è una nuova proposta adeguata ai tempi che vivono oggi le nostre famiglie, le nostre comunità cristiane e i nostri ragazzi».
Al periodo dell’adolescenza, da tempo il Seminario dedicava una particolare attenzione con la Comunità Adolescenti, ma, aggiunge Di Tolve, «la Csa pian piano sostituirà l’attuale proposta denominata “Vocado”, che si svolge solo nei fine settimana in Seminario. Il nuovo cammino permetterà ai ragazzi di vivere una maggiore continuità. Inoltre è un percorso radicato sul territorio e quindi in piena collaborazione tra Seminario e Decanato».
A oggi i ragazzi che hanno deciso di intraprendere il cammino sono 7 e hanno un’età compresa tra i 16 e i 18 anni. Per una settimana al mese (dalla domenica sera al venerdì sera), frequentando normalmente la scuola in cui sono iscritti, vivranno in fraternità, in una casa messa a disposizione dalla parrocchia di Parabiago. Ad accompagnare i giovani sarà don Mauro Viganò, vicario della Comunità pastorale di Parabiago e responsabile della Pastorale giovanile del Decanato, con una coppia di sposi. Insieme coordineranno le diverse esperienze e i servizi necessari per una vita comune significativa e ordinata. Nelle altre tre settimane del mese, i ragazzi, stando in famiglia e partecipando alle attività delle loro parrocchie, saranno seguiti e accompagnati dai genitori e dai loro preti di riferimento, con i quali terrà i contatti don Viganò.
«L’Arcivescovo tiene molto a questa proposta – sottolinea il Rettore – perché, a partire dalla sua esperienza, ritiene di poter affermare, in modo ragionevole, che il 20% dei ragazzi e delle ragazze almeno una volta nella vita si sono posti la domanda sulla fondatezza di vivere un’esistenza cristiana nella consacrazione. La ricerca profonda di senso è insopprimibile e, quando un adolescente non viene aiutato nel cercare ogni giorno la risposta al senso del suo esserci, non cresce con serenità».
È significativo che il Rettore abbia scelto quale data di avvio della comunità il giorno del 25° anniversario di ordinazione episcopale dell’Arcivescovo. «Sarà proprio il nostro Cardinale a inaugurare la prima comunità e a benedire il cammino dei ragazzi – conclude Di Tolve-. Vivremo questo momento in modo molto intenso, gioioso e sobrio. Sarà riservato solo alle famiglie dei ragazzi, ai preti delle loro comunità e ai sacerdoti del Seminario impegnati in questo percorso che, ci auguriamo, possa coinvolgere sempre più ragazzi della nostra Diocesi».